Agostino Casaroli (Castel San Giovanni, 24 novembre 1914 – Roma, 9 giugno 1998) è stato un cardinale e diplomatico italiano della Chiesa cattolica. È noto soprattutto per il suo ruolo chiave nella cosiddetta "Ostpolitik" vaticana, una politica di dialogo e negoziazione con i paesi comunisti dell'Europa orientale durante la Guerra Fredda.
Fu ordinato sacerdote nel 1937. Nel 1961, divenne sottosegretario della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, iniziando il suo coinvolgimento nella diplomazia%20vaticana.
Durante il Concilio Vaticano II, Casaroli ebbe un ruolo importante nella redazione di alcuni documenti, in particolare Gaudium et Spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo.
Nel 1967, fu nominato segretario della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari. In questa posizione, fu il principale artefice della Ostpolitik, una politica controversa ma che si riteneva necessaria per mantenere i contatti con le comunità cattoliche nei paesi dell'Est e negoziare accordi minimi con i regimi comunisti. Si recò più volte in paesi come l'Ungheria, la Cecoslovacchia e la Polonia.
Nel 1979, Giovanni Paolo II lo nominò Cardinale Segretario di Stato, una posizione che mantenne fino al 1990. Fu quindi la figura più importante nella gestione degli affari vaticani.
La sua Ostpolitik, pur criticata da alcuni per concessioni ritenute eccessive ai regimi comunisti, fu considerata da altri come una strategia pragmatica che permise alla Chiesa di mantenere una presenza nei paesi dell'Est e di contribuire, indirettamente, alla loro democratizzazione.
Dopo il suo ritiro, continuò a vivere a Roma fino alla sua morte nel 1998. È sepolto nella basilica dei Santi XII Apostoli.
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